L'unico trattamento efficace nella cura della cataratta è rappresentato dall'estrazione chirurgica del cristallino opacizzato con l'invecchiamento e dalla sua sostituzione con una lente intraoculare di materiale sintetico. (Il cristallino è una lente naturale situata nell'occhio dietro all'iride, la cui funzione è focalizzare i raggi luminosi sulla retina). L'intervento classico di cataratta, che si basa sulla frammentazione del cristallino con ultrasuoni ed incisioni manuali, è l'intervento chirurgico numericamente più eseguito in Italia e nel mondo e fornisce ottimi risultati oltre che un recupero visivo ottimale. L'ultima evoluzione dell'intervento chirurgico della cataratta, però, è il laser a femtosecondi o femtolaser.
Il laser a femtosecondi utilizza una luce infrarossa con impulsi della grandezza di pochi micron e di brevissima durata (l'ordine dei femtosecondi corrisponde ad un milionesimo di miliardesimo di secondo) che può essere focalizzata a diverse profondità nell'occhio per tagliare i tessuti nel punto desiderato. Il fascio di luce laser per la sua elevatissima velocità produce bassa energia non arrecando danni all'interno dell'occhio. Questa nuova tecnica di chirurgia della cataratta può essere definita robotizzata perché è il laser guidato da un computer a realizzare le fasi più delicate dell'intervento in modo automatizzato. Il chirurgo gestisce e visualizza tutta la procedura in tempo reale su un monitor nel quale si proietta una immagine della sezione dell'occhio da trattatre. Il femtolaser può essere utilizzato quindi per migliorare la sicurezza e la precisione dell'intervento di cataratta, standardizzando alcuni passaggi delicati della chirurgia che da esclusivamente manuale diventa robotizzata. I vantaggi che derivano da questo tipo di intervento chirurgico con l'uso del fascio laser, sono notevoli: i tagli effettuati sulla cornea per poter poi rimuovere il cristallino, sono molto precisi e di piccole dimensioni e permettono di ridurre l'insorgenza di un astigmatismo corneale postoperatorio, grantendo anche rapidi tempi di recupero visivo e di qualità della visione. Può essere inoltre effettuata dalla macchina laser la correzione di un astigmatismo già esistente, creando dei tagli corneali di lunghezza e profondità desiderata, a seconda dell'astigmatismo del paziente. Il taglio della porzione anteriore della capsula del cristallino (capsuloressi) con questa metodica risulta essere estremamente centrato e simmetrico, garantendo al paziente un ottimo recupero visivo nel momento in cui verrà impiantato il cristallino artificiale o lente intraoculare (IOL). La corretta posizione della IOL, soprattutto se centrata nel sacco capsulare all'interno del quale viene inserita, riduce le aberrazioni (piccole imperfezioni del sistema ottico) garantendo una buona visione soprattutto per l'impianto di lenti cosiddette "premium" , cioè quelle particolari lenti intraoculari (quali IOL accomodative, IOL multifocali e IOL toriche) che consentono una visione del paziente a tutte le distanze correggendo anche l'astigmatismo. Il taglio all'interno del cristallino, effettuato alla profondità desiderata, consente di dividere la lente in più parti riducendo l'uso degli ultrasuoni utilizzati nella tecnica convenzionale evitando così un possibile riscaldamento dei tessuti oculari. Questa caratteristica del femtolaser potrebbe nel tempo rivelarsi utile nel ridurre l'incidenza di alcune complicanze della chirurgia della cataratta tradizionale. Ad oggi è tuttavia ancora necessario avvalersi degli ultrasuoni per completare la frammentazione del cristallino particolarmente nelle cataratte più dure.
L'uso del femtolaser nella chirurgia della cataratta ha l'obiettivo di rendere più sicuri, precisi, ripetibili e riproducibili alcuni step chirurgici realizzando le fasi più delicate dell'intervento in modo automatizzato.